Centinaia di migliaia di anni, se non addirittura milioni di anni di evoluzione, hanno fatto dell' Essere Umano uno dei migliori corridori di resistenza del nostro pianeta.
La nostra specie ha evoluto schemi motori molto raffinati per ottimizzare le prestazioni della corsa e per ridurre sforzo e sprechi energetici.
Tutto questo, però, è avvenuto su terreni naturali, che prevedono innumerevoli condizioni di terreno, di pendenza e di aderenza al suolo.
Di conseguenza, i nostri piedi sono diventati uno strumento estremamente raffinato, atto ad ammortizzare gli atterraggi e produrre le spinte necessarie alla corsa.
Ora, il nostro stile di vita è molto cambiato, i piedi vengono chiusi nelle scarpe e resi sordi ed inabili.
La maggior parte di noi è solita correre su asfalto, che è una superficie piatta e liscia, che ci obbliga a gesti estremamente monotoni e ripetitivi con conseguente cronicizzazione dei traumi!
Ritornare alla pratica della Corsa in Natura vuol dire ritrovare, non solo una enorme varietà di appoggi, di terreni, di fondi e di pendenze, ma anche sensazioni e motivazioni che fanno parte del nostro retaggio più profondo ed ancestrale.
"Stando alle più recenti teorie la corsa di resistenza ha avuto un ruolo determinante nell’evoluzione della specie umana.
Il nostro attuale stile di vita ha radicato in noi degli elementi innaturali che sembrano aver cancellato gli schemi motori originali.
La Corsa Naturale ha come scopo quello di riappropriarci degli schemi motori atavici che sono biomeccanicamente corretti
e quindi sani ed efficaci.“
Negli ultimi tempi si è fatto un gran parlare, ed un gran scrivere, su argomenti quali Natural Running, Barefoot Running, Corsa Minimalista etc... confondendo sovente tra loro caratteristiche ed aggettivi che concernono soggetti diversi quali la corsa, i piedi e le scarpe.
Per prima cosa meglio fare chiarezza sul concetto di Natural Running o Corsa Naturale o, meglio ancora, sul semplice concetto di CORSA.
Correre non è un atto arbitrario ma uno schema motorio preciso ed estremamente raffinato che l’Uomo ha affinato in centinaia di migliaia di anni di evoluzione.
Come altri animali, l’essere umano utilizza schemi motori precisi e distinti tra loro per la deambulazione, e questo, per rispondere alla legge fondamentale della natura, quella dell’ottimizzazione delle risorse.
A seconda della distanza da percorrere, della velocità a cui deve muoversi, del tipo di terreno (pianura, salita o discesa) e di eventuali sovraccarichi, l’uomo ha sviluppato tre andature che gli permettono di ottimizzare il rapporto tra l’energia spesa ed il risultato ottenuto.
Questi tre schemi motori sono: la camminata, la corsa e lo scatto.
Ognuno di questi schemi motori ha delle precise caratteristiche sul modo di appoggiare i piedi a terra, sul dove i piedi vengono appoggiati nonché sulla postura dell’intero corpo, sulla frequenza dei passi e sul come gli arti inferiori vengono mossi per andare all’appoggio successivo.
La corsa naturale è quello schema motorio che permette di utilizzare nella maniera bio meccanicamente corretta le varie parti del corpo generando un movimento efficace ed energeticamente economico, e non è un’invenzione degli ultimi anni, o una trovata di marketing, ma, il risultato dell’evoluzione della nostra specie…
Solo che ce ne siamo dimenticati!!!
Se quanto fin quì esposto è vero, allora perchè la maggior parte dei runner moderni usa uno schema motorio basato sulla rullata e sulla presa di contatto a terra molto avanzata rispetto al baricentro?
La risposta sembra piuttosto semplice….
Perchè sbagliamo schema motorio!
Adottiamo cioè uno schema misto camminata-corsa che in genere comporta i seguenti errori:
Atterraggio sul tallone.
Appoggio del piede troppo avanzato rispetto al baricentro (frenata).
Piede di richiamo troppo basso.
Frequenza dei passi troppo bassa.
Busto e testa troppo inclinati in avanti.
Come vedete, l’atterraggio di tallone è solo uno degli errori che facciamo e, forse, neanche il più grave!
Questa forma di "Corsa innaturale" viene resa possibile solo adottando degli accorgimenti Tecnologici che suppliscono agli errori ed alle carenze di Tecnica.
Senza le nostre amate scarpe ammortizzate e super-ammortizzate, lo schema motorio che normalmente usiamo sarebbe inutilizzabile perchè l’impatto a terra del tallone risulterebbe doloroso!
Questo dolore è del tutto naturale ed è l’avviso che, avendo cambiato andatura, passando dalla camminata alla corsa, dobbiamo cambiare schema motorio e adottando un’altra postura, un altro ritmo, cambiando l’atteggiamento del piede.
I popoli che per cultura vivono essenzialmente scalzi hanno mantenuto la capacità di "cambiare marcia", noi l’abbiamo persa a causa dell’insensibilità provocata dalle nostre scarpe.
INSEGNANTE: Giorgio Aprà
NATURAL RUNNING COACH - ISTRUTTORE DI TRAIL RUNNING
NATURAL RUNNING COACH - ISTRUTTORE DI TRAIL RUNNING
Responsabile SGE20 "Outdoor Events & Services"
Sono curioso e convinto che le esperienze che mi portano fuori dalla "zona comfort" della mia vita quotidiana rappresentino una importante occasione di crescita.
Nel tempo ho così lavorato nel settore alberghiero confrontandomi con migliaia di persone e diversi idiomi, ho gestito eventi culturali e sportivi, ho viaggiato e praticato diversi sport.
Gli ultimi anni sono stati dedicati alle esperienze di viaggio non comuni.
Ho così attraversato il deserto di Gobi in Mongolia in bicicletta e ho pedalato per 500 km sulle strade ghiacciate della Norvegia, ho preso parte a gare di resistenza come il Tor des Geants, Trail Endurance di 334 km e 24.000 metri di dislivello a piedi sulle montagne della Val d’Aosta.
La corsa è sicuramente la disciplina sportiva che più mi coinvolge e della quale mi piace condividere le emozioni.
Sono il responsabile di SGE20 "Outdoor Events & Services" e ideatore del Bardonecchia Thabor Trail, del Racchetrail, dello Snownightrail, del Sommeiller Express, del 3J Triple Jafferau e del progetto Bardonecchia Stazione Running.
INFO & CONTATTI
N.B: Per maggiori informazioni non esitare a contattarci via email o telefonicamente:
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